Bed and Breakfast Asti | Gestione Noccioleto
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Gestione Noccioleto

Prima di effettuare l’impianto del noccioleto è importante eseguire un’analisi chimico-fisica del terreno, la scelta varietale in base alle caratteristiche pedologiche e climatiche della zona oggetto di impianto, nonché, la forma di allevamento.
La messa di dimora delle piante avviene nel periodo invernale (novembre – marzo) durante il riposo vegetativo così da ridurre al minimo lo stress da trapianto.
Per la piantumazione vengono utilizzare, normalmente, piante di 1 – 2 anni, a radice nuda, dotate di un apparato radicale ben sviluppato, mentre l’altezza della pianta non è importante.
Le piantine si ottengono attraverso il distacco dei polloni, con pezzetti di radici, dalle piante madri; messi a dimora in piena terra a 50 – 70 cm per uno o due anni, durante tale periodo non si effettuano innesti.
Il costo di una piantina di nocciolo della varietà Tonda Gentile delle Langhe si aggira intorno ai 3 – 5 euro cadauna.


PREPARAZIONE DEL TERRENO E SESTO DI IMPIANTO

La preparazione del terreno si effettua nei mesi di agosto e settembre con scasso o aratura profonda di 70 centimetri, in caso di terreni argillosi si prevedano dei drenaggi.
Per la concimazione di fondo si consiglia l’utilizzo di 300/400 q/ha di letame maturo.
Si effettua, quindi, la ripartizione del campo in base al sesto di impianto utilizzato, è particolarmente indicato un sesto da 5 x 5 m.
La messa a dimora delle piante si effettuerà in inverno, su terreno asciutto, in buche profonde 40-50 cm eseguite con trivella o mini-escavatore a seconda del parco macchine aziendale.
Le piantine vengono inserite nella buca avendo l’accortezza di non interrare il colletto per evitare la produzione di polloni.
Si sconsiglia la concimazione diretta nelle buche per evitare danni alle piante.


OPERAZIONI COLTURALI

I° anno

– Operazioni di potatura (capitozzatura) per impostare la forma di allevamento;
– Eliminazione delle erbe infestanti (manuale con zappetta);
– Intervento di trinciatura o fresatura dell’ interfila con uno o due passaggi a stagione;
– Diserbo sulla fila.

II° anno
– Eliminazione delle erbe infestanti attorno alle piantine (manuale con zappetta);
– Concimazione localizzata;
– Intervento di trinciatura o fresatura dell’ interfila;
– Controllo dei polloni con estirpazione manuale.

III° e IV° anno
– Potatura di allevamento per definizione impalcatura della pianta ed eliminazione gemme basali;
– Concimazione localizzata primaverile;
– Sarchiature manuali attorno alle piante (1-2 interventi);
– Trinciature o fresature per il controllo delle erbe infestanti dell’ interfila (2-3 interventi);
– Spollonatura manuale o chimica;
– Trattamento contro l’eriofide con zolfo in polvere.

V° e VII° anno
– Potatura di allevamento per mantenimento impalcatura della pianta;
– Concimazione primaverile;
– Trinciature sulla fila ed eventuale diserbo dell’ interfila per il controllo delle erbe infestanti;
– Spollonatura con estirpazione manuale o chimica;
– Trattamento contro l’eriofide con zolfo in polvere ed eventuale intervento con insetticida raccolta.

VIII° anno
– Potatura di produzione;
– Concimazione autunnale e primaverile;
– Trinciature sulla fila ed eventuale diserbo sull’ interfila per il controllo delle erbe infestanti;
– Spollonatura ed eventuale diserbo sulla fila;
– Piano di difesa integrata;
– Raccolta;
– Trinciatura delle foglie in autunno e passaggio con ripper o altro per arieggare il terreno.


LA CONCIMAZIONE

La concimazione permette di mantenere la fertilità del terreno e previene l’alternanza produttiva, favorendo una resa elevata in fase di raccolta ed elevata qualità del prodotto.

Possiamo distinguere tre tipi di concimazione:
– di fondo (per la messa a dimora delle piante);
– di allevamento (dal II° al V° anno di impianto);
 di produzione (dal VI° anno di impianto in poi).

Nei primi anni di impianto si prediligono concimi azotati con interventi primaverili (ad esempio nitrato d’ammonio oppure nitrato di calcio in caso di terreni con ph acido).

Quando il noccioleto è in produzione sono necessarie due concimazioni:
1. autunnale (post raccolta) con concimi misto organici con proporzioni in elementi tipo il 4-8- 16;
2. primaverile con concimi complessi aventi titolo 2-1-3 come, ad esempio, il 12-6-18;

Per il calcolo delle unità di NPK da somministrare è consigliabile il calcolo degli asporti in base alle produzioni ottenibili.
E’, altresì, importante la dotazione in microelementi quali magnesio, boro e zinco che condizionano in modo favorevole lo sviluppo delle piante e l’allegagione.


L’IRRIGAZIONE

Come abbiamo già detto, il noccioleto è molto sensibile alla scarsità d’acqua, quindi, in alcune  circostanze la sopravvivenza degli impianti è legata alla loro irrigazione; difatti la carenza d’acqua, nella coltivazione del nocciolo, provoca uno squilibrio vegetativo che è causa di riduzione dello sviluppo della pianta, della limitata formazione dei germogli e differenziazione delle gemme.


LA POTATURA

La potatura è necessaria, oltreché, per l’impostazione della forma di allevamento della pianta, anche per favorire il suo rapporto di equilibrio fra attività vegetativa e produttiva, scongiurando così il fenomeno dell’alternanza.

Si possono distinguere tre tipi di potatura:
– potatura di allevamento (effettuata nei primi 2 anni di impianto);
– potatura di produzione;
– potatura di ringiovanimento e/o risanamento.

La potatura di allevamento si effettua nei primi 2 anni di impianto per formare l’impalcatura della pianta.

La potatura di produzione è utile per dare equilibrio alla pianta, per mantenere una chioma regolare, leggera e stimolare la produzione di rami di un anno.
Tale intervento consiste nell’eliminazione delle banche e dei rami in eccesso, delle parti secche o malate della pianta, in modo da favorire anche la penetrazione della luce e del calore all’interno della chioma.
Per le operazioni di potatura bisogna tenere conto che il nocciolo fruttifica sui rami che si sono sviluppati nell’anno precedente.
I rami produttivi hanno lunghezza di 15 – 20 cm, mentre quelli di 5 – 6 cm sono pressoché sterili.

La potatura di ringiovanimento consiste nell’eliminazione dei fusti più vecchi, più esposti alle malattie favorendo un ricambio dei polloni.
Il periodo più favorevole per gli interventi di potatura sul nocciolo è quello invernale durante il riposo vegetativo della pianta.
La potatura di allevamento e di ringiovanimento viene eseguita manualmente, mentre quella di produzione viene eseguita meccanicamente per ridurre i costi di manodopera.